Corrado Tocci

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UNA CLASSSE POLITICA INADEGUATA TRASFERISCE IL DEBITO AI NIPOTI

Il Governo con la pubblicazione del decreto necessario a contenere il deficit statale ha dimostrato il suo vero volto, una oligarchia incapace di vedere dove si annidano gli sprechi ed i privilegi.

In una democrazia consolidata, se la classe politica al potere non è in grado di fare proprie le esigenze del Paese, è pronta una opposizione in grado di rimpiazzarla.

Purtroppo, in questo momento, in Italia non è possibile neanche questo, perché l’Italia non è più un Paese governato da un sistema democratico, ma è governato da un sistema oligarchico.

Tristi quei Paesi governati da sistemi oligarchici.

La bellezza della democrazia sta nel modo diverso con cui si affrontano e risolvono i problemi a seconda delle visioni dell’uomo, della società e della storia che sono a fondamento della forza politica.

Le oligarchie, non avendo a fondamento l’interesse generale ma la difesa di interessi particolari, quando si alternano al potere attuano politiche simili, e paradossalmente, per usare uno schematismo superato, la sinistra fa politiche tipiche della destra, mentre la destra fa politiche tipiche della sinistra.

Il vero problema risiede nella scarsa rappresentatività degli interessi generali di coloro che siedono in Parlamento.

Quando l’Italia era una Repubblica con un Parlamento eletto e non nominato, prima di sedere in un’aula parlamentare ogni persona aveva fatto un percorso politico, propedeutico-formativo, si iniziava con l’elezione a consigliere comunale o provinciale, si proseguiva poi con l’elezione regionale o al parlamento nazionale, mentre i rappresentanti delle categorie avevano scalato i vari livelli delle organizzazioni arrivando al Consiglio di Presidenza nazionale.

Una volta elette queste persone erano portatrici degli interessi generali di un territorio o di una categoria, ben determinati, e avevano il compito di andare a definire politiche di interesse generale mediandole con gli altri colleghi portatori di altri interessi.

Con l’attuale sistema elettorale assistiamo a scandali continui, per cui una persona, che ricopre un ruolo all’interno del sistema burocratico-amministrativo dello Stato, viene nominata-eletta parlamentare con l’obiettivo non di contribuire all’interesse generale ma per sottrarla a conseguenze giuridiche, in questo modo gli si permette di continuare a presidiare gli interessi che toccano da vicino la componente oligarchica che ha fatto da sponsor.

Purtroppo questa è la realtà che si vive in Italia ed in altri Paesi europei, a questo punto è necessario cominciare a riflettere su quanto questa situazione sia sorretta e garantita da una strutturazione della Unione Europea fondata su lobby e procedure.

Quando si passa da una democrazia popolare ad altre forme di rappresentanza, cambia la capacità di misurare le priorità dei bisogni sociali. Purtroppo, il decreto del Governo sul risanamento del debito pubblico è figlio di questa nuova filosofia politica.

I limiti di una gestione statuale oligarchica risiedono nella scarsa capacità di guardare lontano. La oligarchia in base a sui parametri sociali, tipici di una élite, ritiene che determinati comportamenti e privilegi sono indispensabili per il rango ricoperto e che la loro rinuncia assume lo stesso valore che per il pensionato ha il rinunciare a comprare la frutta perché la pensione non è più sufficiente.

Questa discrasia è lampante se si visita la città di Roma, i palazzi del centro della città affittati alla oligarchia burocratica-amministrativa, che gratuitamente può disporre di storiche dimore prestigiose, arredate con lusso e strutturate con tutti i confort, dove può tranquillamente condurre i propri affari, oltre agli interessi dei cittadini. Visitando il centro di Roma si prende atto della occupazione quasi totale dei palazzi-bene romani da parte delle varie direzioni della amministrazione pubblica. Mentre si svende il patrimonio pubblico, si pagano affitti d’oro. Altro aspetto che risalta è quando ci sono le sedute del Parlamento, le strade attigue sono stracolme di centinaia di prestigiose auto blu, molte delle quali in affitto, mentre alle fermate degli autobus centinaia di persone sono in attesa di mezzi pubblici, quasi mai in orario.

Stante questa situazione, questo Governo continua a difendere interessi particolari, rinvia alle calende greche, alla prossima legislatura, alle prossime generazioni i necessari sacrifici, ma se ne guarda bene di intaccare i privilegi della oligarchia composta da politici nominati e da lobbisti sotto copertura. Assistiamo a Governi che continuano a fare dichiarazioni etiche che poi sistematicamente non attuano.

Nella città di Roma, altre ai luoghi dove vive la “corte “collegata al potere, ci sono i luoghi dove vive il popolo con tutti i problemi di una megalopoli pensata millenni fa, dove per fare una metropolitana occorrono decenni, perché ad ogni metro si incontra un reperto, con le periferie cresciute negli ultimi venti anni carenti di marciapiedi, illuminazione, fogne e servizi. Dove le difficoltà delle famiglie trovano risposte nelle varie forme di assistenza attivate volontariamente sul territorio, che vanno dalle mense, alla distribuzione sistematica di beni di prima necessità, soprattutto alimentare e sanitario. Nei quartieri periferici per permettere alle persone di acquistare frutta e verdura sono stati aperti dei negozi che vendono prodotti di seconda scelta, che i supermercati non acquistano, con la filosofia di tutto ad un euro.

In questo quadro il Governo, dopo aver bloccato gli stipendi di chi lavora, ma non i costi necessari per vivere, per continuare a garantire i privilegi esistenti, va ad intaccare parzialmente le pensioni anche di coloro che superano i millequattrocento euro lordi, che equivalgono a millecento euro netti.

E’ evidente che il popolo si deve riprendere la sua autonomia e con i mezzi democratici deve sgretolare questo sistema gestionale. Pacificamente deve cominciare a riunirsi, prendendo tutte quelle iniziative che la Costituzione permette, per modificare un sistema ingiusto consolidatosi in questi ultimi anni.

03 Luglio 2011

 


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