La politica stalinista ha trovato nel ministro cesare damiano il suo attuatore italico
LA POLITICA STALINISTA HA TROVATO NEL MINISTRO DAMIANO IL SUO ATTUATORE ITALICO
Gli affronti subiti dalle politiche marxiste leniniste dopo la seconda guerra mondiale a causa della resistenza di mondi vitali, amanti della libertà, come i coltivatori diretti, gli artigiani ed i commercianti, oggi hanno trovato il vendicatore nel Ministro di un Governo di coalizione formato da comunisti, post-comunisti, laici radicali e forse da cattolici democratici.
Ripercorriamo l’iter procedurale di come si riescono a punire quelle categorie amanti della libertà di iniziativa. Quell’obbrobrio di finanziaria approvata, composta da un solo articolo e migliaia di commi, interpretabile solo dagli addetti ai lavori, nei commi 1173 e 1174 prevede norme contro il lavoro sommerso.
Non è male ricordare che la strategia occupazionale del Ministro Damiano si basa sui Call Center, considerati come motore dello sviluppo di un Paese.
Il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale il 27 dicembre 2006 emanava “Disposizioni in materia di lavoro e di previdenza”.
Nella riunione tenutasi a palazzo Chigi il 29 marzo 2007, nel tavolo di concertazione, il ministro del lavoro e della previdenza sociale Cesare Damiano, tra le proposte riguardanti “Tutele, mercato del lavoro e previdenza”, ha presentato una nuova sigla “Indici di Congruità”.
Cosa sono gli indici di congruità? sono un modo per statalizzare la gestione della piccola impresa che sfugge al controllo delle grandi centrali, lasciando privata la responsabilità ed il rischio d’impresa.
Come dovrebbe funzionare il meccanismo di controllo politico della piccola impresa? Ogni piccola impresa si troverà inserita in una categoria definita per fatturato, localizzazione, tipo di attività ed altri parametri, e in base alla categoria e alla quantità di lavoro svolta si potrà definire il numero di dipendenti necessari ad assicurare quel fatturato, e in base a questa valutazione verranno considerati i contributi sociali e le relative imposte da versare.
Ecco realizzato il sogno marxista leninista, dove l’uguaglianza diventa egualitarismo, la competenza viene azzerata perché sono sufficienti i tempi di lavorazione previsti in una procedura, il sacrificio individuale di milioni di piccoli imprenditori che lavorano dieci-dodici ore al giorno non serve più, perché è lo Stato che decide e scandisce i tempi di lavoro. Peccato che la maggior parte di questa gente ha sempre e solo lavorato con le parole e non con le mani.
A questo punto occorre ricordare ai cattolici impegnati in politica alcuni passi della Dottrina Sociale Cristiana: Giovanni Paolo II nella enciclica “Centesimus Annus” ci ricorda “mediante il lavoro, l’uomo, usando la sua intelligenza, riesce a dominare la terra e farne la sua dimora”. Egli fa propria una parte della terra, che appunto si è conquistata con il lavoro. E’ qui “l’origine della proprietà individuale”.
Restiamo convinti che il vero protagonista del mondo del lavoro è l’uomo, con la sua anima, la sua intelligenza, il suo spirito di sacrificio, la sua inventiva, e non una visione burocratica già fallita in altre sperimentazioni politiche e condannata inesorabilmente dalla storia.
Come Cattolici ci dobbiamo mobilitare perché questo rappresenta un ulteriore attacco alla visione cristiana dell’uomo, della famiglia e della libertà d’impresa.
Aprile 2007.