I VOLTI DELL’ILLUMINISMO DIGITALE
I VOLTI DELL’ILLUMINISMO DIGITALE
La società italiana dal dopoguerra fino a qualche decennio fa è cresciuta grazie ad una visione fordista dell’economia e a una impostazione keynesiana della politica economica e della finanza, sia pubblica che privata,
La crisi che stiamo attraversando rappresenta un segnale che ha valenza non solo economica ma anche istituzionale, ci segnala, anche, che la precedente sovrastruttura istituzionale basata sulle caratteristiche socio-economiche precedenti non è più in grado di garantire la continuità del sistema politico sociale in cui viviamo.
La società postmoderna che avanza, fondata sempre più sulla intelligenza artificiale e sulle applicazioni digitali, sta facendo emergere sempre più una corrente culturale, che potremmo definire “Illuminismo digitale” che porta avanti una utopia, utopia fermamente convinta che grazie alla rete l’umanità potrà fare a meno della democrazia, sarà in grado di governarsi da sola, senza gli strumenti che hanno permesso l’emersione sociale di una classe media che è stata la pietra d’angolo del successo della società fordista. Un sistema sociale che può fare ameno degli Organismi di rappresentanza e di Persone rappresentative, il loro posto viene ricoperto dagli algoritmi, i parametri dei quali vengono stabiliti da un sistema illuminato la cui conoscenza è riservata a pochi eletti.
Una proposta a due facce, come il dio Giano, che tende a riorganizzare la convivenza civile.
Giano è il dio degli inizi, materiali ed immateriali, normalmente lo troviamo raffigurato con due volti, Giano bifronte, poiché si ritiene che il Dio può guardare il futuro e il passato.
Anche la corrente culturale dell’illuminismo digitale presenta una dicotomia comportamentale, ma ha una sua visione precisa della storia futura.
Una faccia propone cosa bisogna fare per sostituirsi al sistema socio-politico attuale. Occorre una comunicazione politica tesa a demolire i cardini del sistema sociale vigente, una serie di slogan tipo: meno Stato, meno Tasse, meno Politici, meno Partiti, meno Sindacati, meno Migranti, meno Auto blu, meno Pensioni d’oro e ancora memo, meno, ecc.
Al primo impatto, questo tipo di comunicazione dà l’impressione che si vuole proporre una concezione autoritaria dello Stato, uno stato che può fare a meno della partecipazione e dei corpi intermedi.
L’altra faccia rappresenta il progetto nella sua interezza e propone una strategia basata su tre cardini: meno energia, meno lavoro, meno materie prime.
Questa strategia tende a combattere il “troppo” presente nell’attuale società: troppa Corruzione, troppo Inquinamento; troppa Pubblicità, troppo Lavoro, troppo Consumo di Materie Prime, troppo Consumo di Energia, ecc.
Quest’altra faccia suggerisce e propone politiche capaci di ridimensionare la società dei consumi. Questa nuova visione presuppone una rivisitazione completa dell’organizzazione statuale che ha per fondamento il mercato e la solidità del Prodotto Interno Lordo.
L’illuminismo digitale ci propone un nuovo ordine mondiale, un ordine che immagina di superare i conflitti ideologici, razziali, religiosi e territoriali.
Promette la realizzazione del sogno “che ogni uomo possa sentirsi cittadino del mondo” e “soggetto alla stessa legge”, il tutto grazie alla rete che ha guidato il cambiamento permettendo una organizzazione univoca a livello planetario.
Comunicazione, conoscenza e organizzazione non sono più nelle mani di poche entità. Grazie alla rete appartengono a tutti gli uomini.
L’illuminismo digitale ci prospetta la creazione di una intelligenza mondiale collettiva messa a disposizione di tutte le persone per risolvere i problemi personali.
Una politica basata sul sapere collettivo gestito dalla rete.
Il futuro arriva all’improvviso, ma è presente già da molti anni, il problema è accorgersene.
Corrado Tocci