Corrado Tocci

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L’ITALIA VISTA DAGLI STRANIERI

Comprendere il panorama e il sistema politico italiano è difficilissimo per noi ma è incomprensibile per gli stranieri.

L’agone politico si configura come un braccio di ferro continuo tra “democrazia governativa” e “democrazia conflittuale”, con il risultato che da una parte assistiamo all’irrigidimento, alla chiusura, alla incomunicabilità, e dall’altra all’avanzare di un campo sempre più vasto di forze antisistema, di gruppi eversivi, delle forme di mobilitazione anarchico-spontaneiste, favorite più che mai dalla rete.

Per noi Popolari la questione prioritaria è la persona alla quale devono essere destinate l’attenzione della politica e le finalità dell’economia.

L’attuale classe politica non può pensare di attivare politiche a favore della persona se sistematicamente opera per condizionare il suo agire; la persona non è uno dei tanti elementi che concorrono a costituire il sistema sociale, la persona non è uno degli ingranaggi della farraginosa e complessa macchina burocratica, il cittadino non può subire le continue modifiche annuali che il sistema burocratico attua, con il paradosso che il sistema sociale non cambia. Un sistema burocratico che dovrebbe trovare il coraggio di fare pace con se stesso.

Come Popolari siamo convinti che la persona è depositaria di una verità, che è al di là di un ordine sociale e che quindi informa lo stesso ordine sociale.

Questa complessità voluta, l’incertezza nella interpretazione delle norme a seconda dei soggetti titolari della competenza burocratica, la incongruenza tra la filosofia della norma e la sua interpretazione e attuazione, la diversità di attuazione della stessa norma tra una Regione italiana e l’altra, ci fanno apparire agli occhi degli altri cittadini europei come se fossimo amministrati da illusionisti di un circo che volta per volta fanno apparire o scomparire procedure, per cui di certo e definito non c’è quasi mai niente. Questo modo di vedere il sistema italiano ci arreca dei grossi danni economici e di immagine, con la ricaduta di non trovare più imprenditori disposti ad investire nel nostro Paese.

Riportare al centro dell’agire politico la persona e il suo modo di vita è indispensabile per riguadagnarsi quella credibilità internazionale di cittadini di un Paese dedito a favorire lo sviluppo e non di un Paese che volta per volta cerca di risolvere il problema per affrontare il quotidiano.

Come Popolari invitiamo i giovani ad impegnarsi sempre più nella loro “comunità locale”, ad operare attivamente nelle varie realtà di vita presenti sul territorio; da qui la proposta di un itinerario di testimonianze concrete come Popolari che non intendono accettare mediazioni sui valori del personalismo e che non accettano una condizione di vita utilitaristica, gregaria, assistenziale, che sta riducendo la persona e tutto un popolo a subire un declassamento di valori, a perdere la sua cultura politica, ad accantonare quel naturale circuito di rapporti affettivi e civili, familiari e sociali, di amicizia e solidarietà, di legami tra generazioni.

18 Settembre 2011.


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